Per chi progettare le nuove tecnologie? Non solo per chi ci assomiglia
L’abbiamo già detto: una tecnologia veramente innovativa deve essere progettata attorno all’essere umano, all’utilizzatore, e non attorno alle funzioni che quella tecnologia deve svolgere. Questo cambiamento di prospettiva è alla base del successo di ogni strumento, dal più semplice al più complesso, che abbia accompagnato l’umanità dall’inizio della sua storia.
Tuttavia oltre a quello di dare priorità alle funzionalità piuttosto che all’utente, c’è un altro errore che si può compiere quando si progetta una nuova tecnologia: quello di pensare solo ai propri simili e non agli utenti diversi da sé.
Progettare per i clienti di domani
Tutti noi tendiamo a comunicare di più e meglio con chi ci è simile, è una legge sociale piuttosto ovvia. Prendete ad esempio me. Ho 46 anni, e quando penso alla mia base di clienti tendo a pensare a una platea di miei coetanei. Questo nel nostro campo, le tecnologie della comunicazione, è un errore terribile.
I clienti del domani non sono i miei coetanei. Quando si progetta una tecnologia – e bisogna essere per forza capaci di pensare sul medio e lungo termine – bisogna pensare soprattutto a chi utilizzerà i nuovi strumenti nel futuro.
Prodotti innovativi per nuove esigenze
Prendiamo ancora un esempio dal nostro campo di studio e di lavoro. Le indagini dimostrano che le nuove generazioni comunicano e acquistano in modo diverso rispetto a quelle che le hanno precedute. Non mandano più mail, ma usano le chat, e quando fanno acquisti cercano le informazioni online, contattano le prime aziende che compaiono dopo una ricerca su Google, e scelgono quella più soddisfacente.
Le tecnologie di comunicazione ideali per chi ha più di 40 anni esistono già, e si chiamano centrali telefoniche. Ma per queste nuove generazioni, che sono così diverse? La vera sfida è proprio questa: per essere vincenti occorre saper immaginare le tecnologie del domani, progettandole attorno alle nuove generazioni, alle loro esigenze e alle loro preferenze. Occorre saper vedere come cambieranno i metodi e le organizzazioni di lavoro, e noi di Wildix, senza falsa modestia, pensiamo di esserci riusciti.