Come dovrebbe essere una transizione alle comunicazioni Cloud?

What Should a Transition to Cloud Communications Look Like?

Pianificazione la tua migrazione in modo semplice

Spesso, un ostacolo alla pianificazione completa della trasformazione digitale è che la spiegazione di una transizione al Cloud è troppo astratta. Sebbene tu conosca la flessibilità e la redditività dell’utilizzo del Cloud, potrebbe non esserti chiaro come iniziare a tracciare il processo di migrazione in modo semplice.

Per risolvere questo problema, esaminiamo una semplice panoramica di come portare il tuo sistema di comunicazione nel Cloud e quali vantaggi dovresti aspettarti una volta completato il processo.

1. Metti a fuoco i tuoi obiettivi

I viaggi più fluidi iniziano con un’immagine chiara della destinazione e spostarsi sul Cloud non è diverso. Prima di iniziare a trasferire gli strumenti nel Cloud, o anche prima di iniziare a pianificare il trasferimento, dovresti innanzitutto considerare ciò che desideri in termini di risultati finali.

Ad esempio, stai cercando di migliorare la produttività? Ridurre i tempi di inattività complessivi? Quali strumenti di collaborazione stai già utilizzando e quali dovrai portare nel Cloud?

Anche se queste domande sembrano troppo scontate per dedicarci del tempo, è importante rispondere per poter realizzare i risultati desiderati.

Un’altra cosa da considerare: se scopri che ti mancano gli elementi di comunicazione che vorresti nel Cloud, ora è il momento di identificarli. È possibile aggiungerli dopo la migrazione, ovviamente, ma sarà più semplice farlo subito se sai già quali sono gli strumenti di cui hai bisogno.

2. Stabilire quali sono gli strumenti prioritari relativamente alla migrazione

Una volta che hai in mente il tuo obiettivo finale, puoi iniziare a sviluppare una tabella di marcia adeguata. Il primo passo in questo processo è definire le tue priorità, ovvero le prime soluzioni di collaborazione di cui avrai bisogno nel Cloud. 

Tieni presente che “primo” non significa “il più prezioso” o “lo strumento che utilizzerai più spesso”. Il punto di questa fase non è prevedere quale strumento sarà quello di maggior valore, ma gettare le basi della tua futura architettura Cloud. In genere, si tratta di dati di contatto, funzionalità VoIP e di videoconferenza, ma i casi possono differire da azienda ad azienda. La chiave è pensare a quali elementi della tua infrastruttura digitale sono indispensabili per le tue comunicazioni.

3. Valuta la tua rete e testa le opzioni

Portare quegli elementi di comunicazione iniziali nel Cloud significa che hai parzialmente configurato la tua rete, il che a sua volta significa che puoi iniziare a testare come funziona la tua rete Cloud.

Sebbene i test dovrebbero certamente comportare un’analisi generale della velocità e della stabilità complessive della rete, altrettanto importante è utilizzare gli strumenti effettivi che hai migrato nel Cloud. Qualsiasi funzionalità VoIP, video o persino chat dovrebbe essere provata in ambienti sandbox e in stati controllati, valutando quanti più scenari possibili durante il processo.

Quando esegui questi test, assicurati di prendere in considerazione anche la sicurezza della tua rete. Essere interamente nel cloud presenta rischi diversi per la privacy e la protezione dei dati rispetto a una configurazione on-prem o ibrida, quindi è fondamentale che questi elementi ricevano un’attenzione particolare quando si inizia a mettere insieme un’infrastruttura di comunicazione funzionale.

4. Applica (e coinvolgi tutti)

Ovviamente, l’obiettivo finale di qualsiasi transizione al Cloud dovrebbe essere quello di far sì che il maggior numero possibile di dipendenti utilizzi il sistema. Ma in pratica, per arrivare a ciò probabilmente sarà necessario un periodo di transizione. I professionisti avranno bisogno di un po’ di formazione prima di utilizzare correttamente la nuova rete e potrebbero anche aver bisogno di tempo per abituarsi mentalmente a lasciare la precedente configurazione on-prem o ibrida.

Per facilitare la onboarding, è fondamentale attendere che questo periodo di transizione si concluda: implementare la formazione necessaria e consentire il feedback dei dipendenti su come la rete sta funzionando. Così sarà più semplice implementare effettivamente ulteriori modifiche alla rete mentre si è ancora nelle prime fasi del lancio.

In ogni caso, tuttavia, sarà importante coinvolgere il maggior numero di dipendenti possibile, in modo che i risultati iniziali rappresentino un uso effettivo della rete.

5. Rimani costantemente aggiornato

Una volta che la tua struttura Cloud è stabile e tutti i dipendenti sono stati integrati, la parte più difficile della transizione è finita.

Ma questo non significa che dovresti smettere di pensare ai piani futuri per il Cloud.

Uno dei principali vantaggi di questa piattaforma è la sua scalabilità e facilità di aggiornamento e, di conseguenza, non bisogna pensare che i risultati della migrazione siano definitivi. Mentre continui a utilizzare la tua rete di comunicazione Cloud, controlla l’uscita di eventuali strumenti aggiuntivi o di eventuali aggiornamenti importanti per il tuo portfolio attuale.

Sebbene possano uscire solo più avanti, le nuove soluzioni potrebbero rendere il tuo investimento nel Cloud ancora più redditizio.

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Diventare più ecologici e lavorare in modo più intelligente

Going Greener and Working Smarter

Cosa può fare lo smart working per il nostro pianeta

Uno dei vecchi modi di pensare al business che ci perseguita ancora oggi è la questione di come dovremmo interagire con l’ambiente durante la gestione di un’azienda. In passato, gli uomini d’affari lo consideravano un dilemma, credevamo di dover fare una scelta tra fare soldi o rispettare il pianeta.

Ebbene, che fosse vero o no prima, dobbiamo capire che non è affatto vero ora. E il motivo è semplice: ora è più facile che mai passare a un modello di business rispettoso dell’ambiente, tutto grazie allo smart working.

La questione si riduce ai viaggi, una delle principali cause dell’inquinamento. Con lo smart working, i dipendenti non devono più recarsi in ufficio, il che significa che la produzione di CO2 verrà ridotta in modo significativo. Indipendentemente dalle dimensioni della tua azienda, questo avrà un impatto significativo nel tempo: anche un solo dipendente che riduce i tempi di percorrenza da casa al lavoro finirà per emettere molta meno CO2 nel corso di un anno.

Ovviamente questo non è l’unico modo per ridurre l’impatto ambientale del viaggiare. Né è l’unico modo in cui lo smart working può contribuire ad un’azienda più green. Questo perché lavorare da remoto elimina la necessità dei viaggi di lavoro, così i tuoi dipendenti non devono più viaggiare in aereo per lavoro.

Ancora una volta, l’impatto può inizialmente sembrare minimo. Ma bisogna considerare che il 12 % di tutti i viaggi in aereo avviene per motivi di lavoro. Se riduciamo o addirittura eliminiamo questa necessità, l’impatto ambientale sarà significativo.

Queste idee non sono solo teoria. Da questo grafico, possiamo facilmente vedere cosa è successo in soli tre mesi, quando il pendolarismo nelle città è stato notevolmente ridotto durante il periodo di quarantena.

I risultati sono molto convincenti: abbiamo visto molto meno inquinamento atmosferico e molto meno smog nelle città. Tutto in soli tre mesi!

E per quanto tutto questo sia fantastico per il nostro pianeta, ricorda che meno viaggi non faranno bene solo al pianeta: in realtà, aiuteranno anche i tuoi dipendenti! (Riesci a mostrarmi molte persone che amano rimanere bloccate nel traffico un’ora ogni mattina e ogni sera della settimana lavorativa?) Quindi ecco come la tua azienda otterrà una maggiore produttività e ridurrà i costi, portando le riunioni in un ambiente virtuale.

Il punto di tutto questo è che la scelta non è più tra inquinare il pianeta o fare soldi. Ora è possibile fare entrambe le cose subito. E dato che iniziare è così facile, dovresti chiederti: cosa aspetti? Adesso è il momento perfetto per fare la differenza, sia per te che per la tua azienda.

Women in Tech: Kelly Hopp, Marketing Manager presso Altitude Communications

Kelly Hopp - Marketing Manager at Altitude Communications

Nonostante i brand globali stiano dominando il settore delle telecomunicazioni in tutti i modi possibili, le piccole imprese hanno ancora spazio per raggiungere il successo nei rispettivi mercati. Questo è sicuramente ciò che Kelly Hopp ha imparato nei suoi 11 anni di lavoro presso Altitude Communications, un partner Wildix in Alberta, Canada.

In questa edizione di “Women in Tech”, Kelly ci ha raccontato cosa l’abbia portata alla sua posizione unica in Altitude e i risultati raggiunti nel suo ruolo.

 

Raggiungere Altitude

Forse ciò che meglio descrive la natura unica del lavoro di Kelly ad Altitude è il fatto che la sua esatta posizione sia difficile da definire.

“Il mio ruolo dipende dai giorni”, ha spiegato con una risata, “ma il mio titolo ufficiale è Marketing Manager”.

Nello specifico, questo significa che Kelly è responsabile di un’ampia gamma di compiti di leadership che spaziano dal marketing, alle vendite e alla gestione delle relazioni. Ciò include la supervisione del sito web di Altitude, la gestione dei partner e dei programmi di vendita interni, l’assistenza ai clienti e la conclusione di accordi di vendita.

È interessante notare che queste non erano responsabilità che Kelly si assunse immediatamente quando si unì ad Altitude, ma piuttosto posizioni di cui si occupava secondo necessità.

“Quando lavori per una piccola azienda, scopri che, per avere successo, devi svolgere diverse funzioni” ha detto. “Sono molto estroversa e ho sempre trovato molto naturale occuparmi di vendite e marketing, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti relativi alle persone. È così che mi sono assunta la responsabilità del programma partner: noi, come team di gestione, abbiamo identificato la necessità di questo lavoro, ho subito pensato che fosse strategico, qualcosa che dovevamo sviluppare internamente”.

Il ruolo ampliato che Kelly ha iniziato a svolgere ad Altitude non è stato l’unica svolta inaspettata nel suo percorso lavorativo. In effetti, il suo ingresso nel settore delle telecomunicazioni è stato uno sviluppo non pianificato.

“Ho studiato arti grafiche e nel tempo mi sono interessata molto al marketing”, ha detto. “Telecom mi ha aperto le porte tramite il networking e ho iniziato in una delle principali società di telecomunicazioni canadesi. Ho maturato una grande esperienza in vari ruoli, assumendo infine una posizione di leadership. Poi ho capito che volevo qualcosa con maggiore flessibilità e creatività, qualcosa che sapevo avrei trovato in una start-up più piccola”.

 

Lavorare e crescere

Come ci si può aspettare da chi intraprenda un tale cambiamento nella propria carriera, Kelly vive di cambiamento. Soprattutto, è fondamentale rimanere al passo con le ultime tendenze tecnologiche, poiché ciò ha un impatto immediato nei suoi ruoli primari di vendita, marketing e gestione delle relazioni.

“Per essere presi sul serio in questo mondo e per avere effettivamente successo, bisogna essere informati sulla tecnologia”, ha sottolineato. “Ho fiducia nelle mie conoscenze tecniche e sono in grado di consigliare i clienti, poiché comprendo le loro esigenze. Personalmente penso che sia fondamentale capire le esigenze dei clienti e aiutarli a trovare le giuste soluzioni”.

Naturalmente, Kelly vuole anche approfondire la conoscenza delle competenze relativamente ai suoi ruoli immediati. Ma perseguire questa crescita non è stato privo di ostacoli.

“La cosa interessante del lavorare per una piccola impresa è assicurarsi di trovare ancora dei tutor”, ha spiegato. “Direi che è stato difficile per me, poiché non ho accesso al tutoraggio formale che le grandi aziende forniscono ai dipendenti. È un po’ diverso all’interno di una piccola azienda, dal momento che questo significa che devo essere creativa per assicurarmi di poter essere un tutor e nello stesso tempo avere accesso a dei tutor competenti”.

Fortunatamente, Kelly ha a disposizione un certo numero di questi tutor da cui imparare. Alla domanda su chi cerca per continuare a crescere professionalmente, ha risposto:

“Più donne di alto livello nel mondo aziendale. Sono stata davvero fortunata ad essere stata presentata a un paio di direttori e dirigenti di organizzazioni più grandi, che sono stati molto disponibili a condividere le loro conoscenze e informazioni sul processo di gestione delle persone.

“Cerco ispirazione anche nei podcast e nei libri aziendali. La mia scrittrice preferita è Brene Brown, ho letto molto del suo materiale e ho scoperto di poter integrare i miei insegnamenti nel mio lavoro”.

Kelly cita queste persone perché ritiene che le colleghe imprenditrici siano una fonte di ispirazione particolarmente significativa:

“Penso che sia importante per le donne essere in grado di sostenersi a vicenda mentre si cerca di raggiungere il successo nelle aziende high tech. Siamo ancora in inferiorità numerica e celebro ogni donna che fa la differenza con la tenacia e il duro lavoro. Ci sono molte donne davvero intelligenti e voglio che abbiano un’ottima carriera in questo settore”.

In un certo senso, Kelly vede qualcosa di personale in questo desiderio di far crescere altre donne, soprattutto mentre riflette sulla propria carriera.

“Se potessi guardare indietro nel tempo, penso che dire alla me stessa di 10 anni fa, ‘abbi fiducia in te e in quello che sei’, mi sarebbe stato davvero utile”, ha detto. “Impari tantissimo in dieci anni di lavoro e questo è stato sicuramente il decennio della fiducia in me stessa”.

Tuttavia, questo desiderio di ispirazione deriva anche da alcuni aspetti negativi che Kelly ha affrontato come donna nel campo della tecnologia.

“Come donna, in un settore dominato dagli uomini, sono fortunata a lavorare con ottimi colleghi e clienti di sesso maschile. Ma ci sono stati momenti nella mia carriera in cui è stato davvero difficile essere presa sul serio come avrei voluto”.

Anche superare questo atteggiamento non è sempre stato facile, ha spiegato:

“È l’equilibrio tra essere in grado di affermare sé stessi e spiegare il proprio valore, mantenendo allo stesso tempo professionalità e fiducia. Penso che possa essere difficile per le donne nel loro lavoro, specialmente nei ruoli di leadership, in cui cerchi costantemente l’equilibrio tra essere forte ma non aggressiva”.

 

Flessibilità

L’equilibrio nel suo ruolo è qualcosa che Kelly cerca di ottenere in modo simile attraverso lo smart working, anche se sottolinea che “equilibrio” non è la parola che le piace usare per inquadrare l’idea.

Ha infatti spiegato: “Una delle cose più importanti è quello che mi piace chiamare ‘flusso della vita lavorativa’. Perché ‘equilibrio’ è una parola divertente: non so cosa significhi per ogni singola persona. Mi piace l’idea che tu possa avere un ‘flusso’ nella tua vita, quando la tua famiglia ha bisogno di te, puoi dedicare più tempo a sostenerla, mentre quando sei molto impegnato al lavoro, puoi passare il tempo necessario a casa la sera lavorando.

“C’è un flusso nel modo in cui gestisci il tuo tempo”, ha sottolineato.” Sei costantemente alla ricerca di modi per far funzionare tutto”.

Il modello dello smart working, in particolare, l’ha aiutata a raggiungere questo flusso, così come il modo specifico in cui Altitude ha impostato il modello.

Ha dichiarato: “Lo smart working consente una notevole flessibilità, soprattutto quando si ha una cultura aziendale che promuove la fiducia. Noi di Altitude siamo sempre stati un’organizzazione molto flessibile e abbiamo sempre avuto la capacità di lavorare da casa. Una delle cose che preferivo fare, prima del Covid, era trascorrere mezza giornata in un bar, concentrandomi su un progetto particolare”.

Ovviamente, Kelly ha anche spiegato che per lavorare in modalità smart working sono necessari alcuni requisiti:

“Richiede molta fiducia e accesso agli strumenti giusti. Quando non si è tutti in uno spazio condiviso, bisogna essere in grado di scambiare messaggi istantanei, partecipare a una videochiamata per potersi vedere e, a volte, riunire tutti per fare una chiacchierata. Di questi tempi, tutto ciò deve accadere virtualmente e grazie a Dio abbiamo gli strumenti per farlo!”

Ma lo smart working per Altitude non si è tradotto solo in miglioramenti interni. Kelly l’ha anche descritto come un’opportunità significativa per la sua azienda:

“C’erano molti clienti importanti che dicevano ‘Il nostro piano di lavoro da remoto non è attivo e ora dobbiamo utilizzarlo, come facciamo?’ I nostri impegni sono aumentati notevolmente e abbiamo alcune storie di successo davvero sorprendenti, con aziende grandi e piccole che lavorano con noi per creare un ambiente di lavoro da remoto. Abbiamo letteralmente trasformato i sistemi in due giorni, oltre a formare persone per creare team che lavorino da casa”.

Wildix ha svolto un ruolo significativo in queste sfide lavorative.

“Come azienda, siamo stati davvero entusiasti del rapporto con Wildix e di Wildix come strumento di comunicazione unificata da vendere e supportare”, ha detto Kelly. “È stato fantastico e, in questi mesi impegnativi, lo abbiamo consigliato moltissimo perché è un ottimo strumento che consente lo smart working ovunque sia necessario. Anche dal punto di vista tecnologico, la possibilità di impostare tutto da remoto nel back-end è stata assolutamente fenomenale per Altitude. Ci ha fatto guadagnare moltissima fiducia da parte dei nostri clienti, perché siamo in grado aiutarli nella configurazione e assisterli molto rapidamente.

“Il fatto che l’azienda funzioni in modo affine alla nostra filosofia, cioè con flessibilità e con la capacità di adattamento secondo le esigenze del partner, ci semplifica tutto in modo significativo”, ha sottolineato.

 

Guardare avanti

In qualità di professionista nel settore tecnologico, Kelly naturalmente pensa anche al futuro dell’industria delle telecomunicazioni.

“Penso che, nel mondo della tecnologia, abbiamo sempre saputo che il cloud sarebbe arrivato in prima linea”, ha detto. “Altitude sostiene il mondo cloud da circa sette anni e gestisce ufficialmente i sistemi cloud da almeno cinque anni. Quindi, direi che la nostra azienda e la nostra personalità sono come quelle dei nuovi utenti: siamo sempre felici di provare nuove tecnologie!”

Per quanto riguarda il suo futuro, Kelly vede una carriera duratura in Altitude, anche se con maggiori responsabilità e aspetti di leadership.

“Guardo sempre avanti e mi diverto moltissimo durante il mio ‘flusso di vita lavorativa’ con Altitude, con i bambini piccoli e la situazione globale attuale” ha detto. “Vedo una crescita davvero entusiasmante per l’azienda nei prossimi anni e la mia visione è quella di avere un piccolo team di rappresentanti di vendita da gestire, un programma per i partner in esecuzione e l’azienda che cresce al giusto ritmo.

“È così che spero siano i prossimi due anni per me: abbiamo una bella storia da raccontare sulla crescita e il successo di questa piccola impresa. Posso dire di esserne stata parte integrante”.

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Wildix vs Google Meet: tra i due, quale scegliere?

Le persone hanno passato mesi e mesi a doversi incontrare in modo virtuale e non sorprende che sul mercato sia disponibile un’infinità di prodotti di videoconferenza freemium.

Abbiamo già esaminato la più grande di queste opzioni freemium, Zoom, e abbiamo discusso del perché la sua scarsa ottimizzazione e la mancanza di sicurezza lo rendano una scelta mediocre per l’uso aziendale. Ora è il momento di esaminare un altro importante nome emergente nello spazio freemium: Google Meet.

Se utilizzi quasi tutti i prodotti Google, da Gmail al motore di ricerca, è difficile che tu non abbia sentito parlare di Meet. In precedenza un servizio esclusivamente a pagamento, Meet ora ha un’opzione gratuita, il che lo rende senza dubbio un servizio allettante per chi ha bisogno di una soluzione video.

Quindi, quanto è efficace questa soluzione video paragonata a quella di Wildix?

 

Caratteristiche a confronto

Il modo migliore per confrontare questi due prodotti è semplicemente esaminarne le caratteristiche. Diamo un’occhiata a quelle di entrambi.

 

  1. Video

Ovviamente, l’attrazione principale di Google Meet è la caratteristica maggiormente pubblicizzata: la videoconferenza. Da un primo esame, questa funzione sembra abbastanza efficiente, come ci si aspetterebbe da un prodotto Google.

Tuttavia, Wildix presenta notevoli differenze rispetto a Meet in termini di video.

Innanzitutto, mentre Wildix regola automaticamente la qualità dell’output video in base alla velocità di Internet, Meet imposta la qualità del video alla risoluzione standard di 360p. Con Google Meet, per aumentare la qualità fino all’HD, devi regolare manualmente le impostazioni della videocamera.

In secondo luogo, quando si utilizza la versione gratuita di Meet, per poter accedere alla conferenza, tutti i partecipanti devono accedere a un account G Suite e le videochiamate sono limitate a 1 ora. Queste limitazioni vengono rimosse per le licenze a pagamento.

Terzo, Meet è più limitato quando si tratta di supporto del browser web. Lo strumento è utilizzabile su Google Chrome, Mozilla Firefox, Microsoft Edge e Apple Safari solo su desktop; Wildix, invece, è disponibile su qualsiasi browser supportato da HTML5, quindi funziona su tutti e quattro i browser menzionati in precedenza, nonché su Opera e molti altri browser indipendenti, sia su desktop che su dispositivi mobili.

Quarto, Meet limita il numero dei partecipanti alla conferenza: la versione gratuita, così come le licenze di base e aziendali, sono limitate a 100 partecipanti; la licenza premium enterprise può ospitarne fino a 250. Wildix invece supporta un numero illimitato di partecipanti, indipendentemente dal tipo di licenza.

 

  1. Chat in conferenza

Questa è una funzionalità disponibile su Meet, ma decisamente poco personalizzata.  Meet include una finestra di chat nelle conferenze, ma tutto ciò che è possibile fare è chattare: le uniche opzioni qui sono inviare messaggi di testo all’intera conferenza o leggerli.

Wildix, invece, fa molto di più con la sua chat in conferenza. In una videoconferenza Wildix, gli utenti possono inviare messaggi privati ​​ad altri partecipanti e persino utilizzare la finestra di chat per condividere file con il gruppo. Inoltre è disponibile un pulsante dedicato per gli emoji dalla finestra della chat che invece, stranamente, non è disponibile su Google Meet.

 

  1. Condivisione dello schermo e controlli

La condivisione dello schermo, il controllo dei microfoni di altri utenti e l’utilizzo dei loro schermi sono funzioni supportate da Meet e da Wildix. Tuttavia, le funzionalità relative al controllo, in generale, sono più limitate in Meet: il software attualmente manca sia di una lavagna virtuale che di una funzione “alza la mano” (sebbene Google prometta che entrambe “arriveranno presto”).

Su Wildix, sono già incluse sia le lavagne bianche che la funzione “Alza la mano”, insieme a comodità aggiuntive come la trasmissione simultanea di video di YouTube e l’integrazione con YouTube e Facebook per i live streaming. 

Vale anche la pena confrontare le due opzioni software quando si tratta di scorciatoie da tastiera. Sebbene Meet e Wildix offrano entrambi varie funzioni, la versione di Wildix ne ha molte di più.

Scorciatoie da tastiera per entrambi i sistemi: Meet è a sinistra, Wildix è a destra.

Keyboard shortcuts di entrambi i sistemi: Meet sulla sinistra, Wildix sulla destra.

 

  1. Sicurezza

Diversamente dal confronto tra Wildix e Zoom, con Meet ci sono relativamente poche differenze di sicurezza da considerare. In quanto prodotto Google, Meet è un’offerta altamente sicura e, proprio come Wildix, utilizza WebRTC per stabilire connessioni sicure con i partecipanti alla conferenza.

Una curiosa differenza, tuttavia, è che Meet offre una “sicurezza maggiore” con la sua licenza aziendale più costosa: con questa opzione (ma non altre), gli utenti ottengono l’accesso a LDAP sicuro, single sign-on per app con archivio protetto di password e un centro di gestione della sicurezza.

Il motivo per cui queste funzionalità siano suddivise diversamente in base al livello di licenza non è chiaro, soprattutto considerando che Wildix offre una sicurezza completa e affidabile indipendentemente dal tipo di licenza implementato dagli utenti.

 

  1. Registrazione di conferenze

Qui raggiungiamo la più grande differenza tra Google Meet e Wildix, un aspetto che probabilmente impedirà a molti utenti di utilizzare il livello di licenza gratuito di Meet. Nello specifico, la versione gratuita di Meet non dispone di alcun mezzo per registrare e scaricare le videoconferenze.

L’omissione di questa funzione presenta numerosi problemi. Se i partecipanti non possono partecipare a una riunione video, avere una registrazione significa che possono comunque aggiornarsi rapidamente. Allo stesso modo, se qualcuno ha semplicemente bisogno di un aggiornamento su una conferenza, una registrazione rappresenta un mezzo conveniente per farlo. Poiché Meet non ha questa funzionalità nella sua versione gratuita, diventa immediatamente un’opzione molto meno praticabile per l’uso aziendale.

La registrazione è invece disponibile in Meet se si opta per una licenza a pagamento. Forse è scontato, ma con Wildix, l’opzione di registrare sia videoconferenze che chiamate solo audio (che non sono disponibili su Meet) è comodamente disponibile per tutte le licenze.

 

Valore complessivo

Con tutte queste funzionalità elencate, com’è il confronto generale tra Wildix e Meet?

Il punto di forza di Meet è lo stesso punto che attira gli utenti a Zoom: il prezzo (o la sua mancanza). Come detto in precedenza, Meet, sebbene presenti un’opzione a pagamento, è disponibile anche per l’uso gratuito. E per essere chiari, non c’è dubbio che sia popolare soprattutto per questo fattore.

Tuttavia, come abbiamo visto, quel “gratuito” ha delle limitazioni. Per prima cosa, l’utilizzo di Meet tramite la licenza gratuita limita tutte le videochiamate a solo 1 ora. Inoltre, l’utilizzo gratuito di Meet significa che i partecipanti non possono registrare le conferenze per vederle in un secondo momento.

Se usato per scopi aziendali, queste limitazioni eliminano del tutto il valore della licenza gratuita di Zoom. Quindi, vale la pena passare a una licenza a pagamento di Meet anziché pagare per Wildix?

La risposta a questa domanda dipenderà, ovviamente, dalla situazione individuale di ciascuna azienda. Ma in generale, è importante ricordare che la versione a pagamento di Meet fornisce relativamente poche funzionalità in più rispetto alla sua versione gratuita: per quanto ne sappiamo, i vantaggi sono limitati alla rimozione del limite di 1 ora per le videochiamate e alla possibilità per gli utenti di scaricare le videoconferenze, oltre a offrire agli utenti più spazio su Google Drive.

Oltre a questo, Google pubblicizza l’accesso ai programmi G Suite integrati (come Documenti, Gmail e Calendar) come parte di una licenza a pagamento. Tuttavia, poiché tutti questi servizi sono disponibili gratuitamente, è difficile considerarli davvero come funzionalità aggiuntive a nostro avviso.

Una licenza Wildix, invece, offre un sistema di videoconferenza più efficiente, l’accesso a una funzionalità di chat integrata disponibile al di fuori delle conferenze, una comoda condivisione di file, chiamate solo vocali, composizione telefonica integrata nel browser, segreteria telefonica e altro ancora. E, naturalmente, tutto questo oltre ad avere la funzione di chat di Kite disponibile sul tuo sito web e l’accesso a informazioni dettagliate sul traffico delle chiamate tramite CDR-View.

Tutto sommato, sembrerebbe che il motto di Google Meet sia “efficace ma semplice”. I livelli a pagamento potrebbero essere una scelta fattibile per un’azienda con esigenze limitate, sebbene la versione gratuita sia effettivamente utile solo per utenti non aziendali. Wildix, al contrario, offre una soluzione video molto più completa, oltre a numerosi strumenti di comunicazione altamente performanti.

Questa distinzione è importante perché le videochiamate non sono l’unico modo in cui comunicano i dipendenti che lavorano in modalità smart working, o anche quelli che lavorano in ufficio. Chat, chiamate vocali, chiamate a telefoni fissi e cellulari, condivisione di file e molti altri canali sono la chiave del successo di ogni impiegato. E il fatto è che Wildix offre tutto ciò, integrato in uno spazio insieme a uno strumento video, mentre Google Meet no.

Questo non vuole essere una raccomandazione definitiva per Wildix rispetto a Meet, ma ci sono comunque differenze cruciali da considerare quando si valutano le due piattaforme per esigenze aziendali.

Analisi dettagliata:

Wildix Google Meet
Durata della videochiamata illimitata             
  • Versione gratuita: limite di durata della videochiamata di 1 ora
  • Versione a pagamento: durata della videochiamata illimitata
Utenti di videochiamate illimitati  Fino a 100 partecipanti alla videochiamata nella maggior parte delle licenze; fino a 250 utenti per licenze aziendali
Funzioni “alza la mano” e lavagna  Entrambe le funzioni “in arrivo”
Utilizzabile in qualsiasi browser che supporti HTML5 (mobile o desktop) o come app  Utilizzabile nel browser (limitato alle versioni desktop di Chrome, Firefox, Edge e Safari) o come app
Funzioni chat, condivisione dello schermo e disattivazione dell’audio di altri utenti  Funzioni chat, condivisione dello schermo e disattivazione dell’audio di altri utenti
Condivisione di file in chat disponibile  Nessuna condivisione di file in chat; si possono condividere solo gli allegati nell’invito del calendario di Meet
Trasmissione simultanea di video di YouTube + integrazione con YouTube e Facebook per live streaming Non sono presenti funzionalità comparabili
Funzione di registrazione e download sicuri
  • Versione gratuita: nessuna capacità integrata di registrare le chiamate, anche se si utilizza la funzione di trascrizione automatica
  • Versione a pagamento: funzione di registrazione e download sicuri (nessuna possibilità di scaricare solamente le trascrizioni)
14 scorciatoie da tastiera 7 scorciatoie da tastiera 

 

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Attrarre il tuo cliente: l’unico modo per avere successo nell’IT moderno

Tra tutti i termini utilizzati nella telecomunicazione, quello che mi piace più di ogni altro è l’acronimo di MSP: Managed Service Provider. Perché essere un MSP significa fare molto, molto di più che passare strumenti da un fornitore a un utente finale. Significa essere qualcuno che fornisce servizi e gestione IT di alto livello.

In sostanza, questa definizione sposta l’attenzione dai prodotti ai servizi. Ed è così importante perché con quel cambiamento puoi fare in modo che i clienti scelgano te, costruendo così un business di successo.

Con “attrarre il tuo cliente” intendo una cosa molto semplice: avere una presa forte e sicura sui clienti con cui fai affari. Quando si tratta di tecnologia delle comunicazioni, devi essere la prima chiamata al mattino e l’ultima la sera. Se “attrai i tuoi clienti”, il successo della tua azienda è la chiave per loro, al punto che si preoccuperebbero se pensassero che stai fallendo.

Se tutto questo sembra impossibile o troppo bello per essere vero, è ancora più importante che tu presti attenzione a questo consiglio. Il fatto è che, ora, fare affari semplicemente vendendo prodotti a un cliente, come in passato, non basta. Ora ciò che è più importante per il successo della tua azienda è costruire relazioni con i tuoi clienti e dimostrare loro costantemente il tuo valore.

Dopotutto, con la globalizzazione la concorrenza è ovunque e le aziende hanno più opzioni che mai quando si tratta di tecnologia. Quindi, se arriva qualche altro fornitore che offre telefoni ad un prezzo vantaggioso, cosa impedisce ai tuoi clienti di sceglierlo al posto tuo? Più e più volte ho visto aziende UCC vedere la loro base di clienti scivolare via, lamentandosi per tutto il tempo che non c’era nulla da fare, anche se l’ultima volta che avevano parlato con uno dei loro clienti risaliva a mesi prima!

Ecco perché il concetto di attrarre i clienti è così importante. Quando mostri costantemente ai tuoi clienti il tuo potenziale valore per la loro attività, gestendo i loro servizi IT e fornendo nuovi prodotti, dimostri che non hanno bisogno di cambiare fornitore, anche se più economico.

Ma l’unico modo per ottenere quel controllo sui tuoi clienti è mantenere un rapporto con loro e non limitarti a vendere un nuovo set di telefoni ogni tanto. Essere lì per i tuoi clienti proprio quando hanno bisogno di te: questo farà emergere chiaramente il tuo valore. Ed è solo comunicando chiaramente e costantemente il tuo valore che convincerai i tuoi clienti a non abbandonarti passando ad altri fornitori più economici.

Il tuo successo dipende non solo dal fatto che vendi ai tuoi clienti, ma dal fatto che li attrai. Dai loro tutta l’attenzione che meritano e sarai in grado di mantenere una presa migliore su di loro e sulla tua attività.

Sembra difficile? In realtà lo è, ma o segui questo consiglio o vedrai il tuo business morire.

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