Un piano di marketing efficace non è completo senza una strategia per i social media. Nonostante questa premessa, in Socialnamic vediamo molte aziende lanciarsi nel mondo dei social media senza una strategia definita, considerandoli più un passatempo che una vera e propria fonte di business. E sapete una cosa? Questa mentalità genera un effetto pigmalione, portando le aziende a investire molto tempo, senza ottenere un chiaro risultato o ritorno economico.
Tutti conoscono l’importanza di avere un buon sito web, uno stand curato in fiera o un video aziendale professionale. Allora perché molte aziende trattano i social media in modo diverso?
Probabilmente la risposta è perché molti di noi usano i social media nella vita privata e quindi pensano che gestire un profilo su una piattaforma aziendale (come LinkedIn Business Manager, Meta Ads Manager, Meta Business Suite o Event Manager) sia la stessa cosa.
Il fatto che siano molto facili da usare rispetto ad altre tecnologie fa pensare di poterli gestire senza investire tempo o denaro extra. Il punto è che i social media sono uno strumento di marketing vero e proprio: così come altri strumenti di marketing, è necessario investire tempo e denaro per vedere un buon ritorno sull’investimento.
Il vostro profilo è il riflesso della vostra azienda. Per aiutarvi a dare il meglio di voi e risparmiare tempo evitando di imparare attraverso tentativi ed errori, lasciatemi condividere alcuni consigli professionali su come creare e gestire un profilo social al top.
Caratteristiche di un Buon Profilo Social
Ogni piattaforma ha caratteristiche e layout diversi, ma in generale è necessario completare il proprio profilo per coinvolgere (e convertire) il traffico in arrivo. Per fare questo è necessario:
- Aggiungere un’immagine profilo e di copertina di alta qualità con descrizioni. Le immagini a bassa risoluzione non danno un’immagine positiva della vostra azienda, mentre la mancanza di descrizioni lascia il vostro pubblico senza contesto e senza possibili opportunità SEO.
- Compilare tutte le sezioni del profilo. Lasciatele vuote solo se non hanno proprio senso per la vostra attività.
- Aggiungere i vostri contatti e i link ad altri profili, se possibile. Non siate timidi o preoccupati della privacy. Scegliete ciò che volete condividere, ma date alle persone la possibilità di contattarvi direttamente. È questo, in fondo, lo scopo dei social media.
- Utilizzare Highlights e contenuti in evidenza. C’è un motivo se queste funzioni esistono e per le aziende sono un’ottima sezione per condividere, in poche parole, ciò che rende unica l’azienda.
- Aggiungere link nelle bio e nelle descrizioni. Dovete fornire informazioni sufficienti a risvegliare la curiosità delle persone, ma non così tante da non invogliarle a visitare il vostro sito web per scoprirne di più. Uno dei modi migliori per aggiungere un link è utilizzare un tool apposito come Zaap o LinkTree.
- Pubblicare regolarmente. Non lasciate che le persone visitino un profilo vuoto o che trovino contenuti superati.
Aggiornamenti Costanti
L’ultimo punto è, per molti versi, il più difficile e il più importante. Non basta creare un buon profilo e lasciarlo lì. I nuovi utenti che visitano un profilo vogliono vedere che siete attivi e se trovano contenuti vecchi avranno una prima impressione negativa. (Sempre che li trovino: se postate poco, l’algoritmo mostrerà il vostro profilo a un minor numero di persone).
Ed ecco un fatto: anche se si ritorna al programma di pubblicazione originale, si potrebbe non recuperare mai il pubblico iniziale. Non conosciamo la regola esatta, perché gli algoritmi delle piattaforme social sono segreti, ma sappiamo che i profili che smettono di postare e di interagire con il pubblico iniziano a scomparire per i follower.
Se vi assentate per qualche tempo, potete adottare alcuni accorgimenti:
- Lasciate un messaggio per far sapere ai follower quando tornerete.
- Chiudere temporaneamente la pagina. Molte piattaforme offrono questa opzione, che impedisce alle persone di imbattersi nel vostro profilo.
È comunque meglio evitare completamente questa situazione: iniziate quindi ad aprire solo il numero di pagine che riuscite a gestire e che rientrano nella vostra strategia. Ogni piattaforma è diversa: scegliete quindi quelle che sono in linea con i vostri obiettivi. Naturalmente, in seguito, man mano che la vostra esperienza e capacità crescono, potrete sempre prendere in considerazione nuove piattaforme. Cercate inoltre di essere all’avanguardia, creando e implementando un calendario dei contenuti, per rimanere sul pezzo.
Non Dimenticate di Rispondere
Molte aziende si dimenticano che i social media sono sociali, per definizione. Parte dell’esperienza riguarda infatti il coinvolgimento dei clienti, e uno dei modi per farlo è rispondere ai loro commenti.
Questo rende il vostro profilo dinamico, soprattutto per gli algoritmi che tendono a valutare i commenti come una delle interazioni più efficaci e, di conseguenza, a mantenere il vostro post nel News Feed più a lungo, permettendo a più persone di vederlo. Occorre inoltre tenere presente che, sempre più spesso, i clienti delle aziende B2C e B2B si rivolgono ai social media per l’assistenza clienti.
Questo significa ricevere lamentele e reclami, sia attraverso i commenti che via messaggio privato.
Commenti
Molte aziende non hanno idea di come moderare i commenti negativi e pensano che lasciarli senza risposta sia una strategia solida.
I commenti negativi senza risposta possono tuttavia risultare pericolosi, soprattutto se le persone si supportano a vicenda con casi studio. Questi commenti possono essere letti da nuovi o potenziali clienti, e generare malintesi.
Rispondere al messaggio, anche se si chiede di spostare la conversazione in un messaggio privato, dimostra comunque che si è reattivi e si investe nell’esperienza del cliente.
Messaggi privati
I messaggi privati senza risposta sono potenzialmente meno pericolosi in quanto privati. Non rispondere potrebbe comunque farvi perdere un potenziale cliente che aveva bisogno di maggiori informazioni, o indurre un cliente attuale a lamentarsi pubblicamente solo per essere notato. Al giorno d’oggi, un’assistenza clienti di qualità può far risaltare la vostra azienda e i social media sono uno strumento potente per migliorare l’esperienza del cliente.
Dato che le aziende B2B possono coinvolgere molti reparti, potrebbe non essere il canale giusto per le richieste di assistenza clienti. Assicuratevi piuttosto che sia moderato da qualcuno in grado di rispondere alle domande importanti che si presentano o di trasmettere i messaggi al reparto corretto.
Anche se non sarà il canale preferito per pubblicizzarsi, ci saranno clienti che andranno prima sui social media: siate pronti e proattivi nelle vostre interazioni.
Come Sapere se si è Efficaci?
Dopo aver completato il vostro profilo e aver pubblicato regolarmente contenuti, dovrete verificare cosa funziona e cosa no per avere una presenza sui social media davvero efficace. Per farlo, potete:
- Analizzare le visite e i clic del profilo utilizzando strumenti di analisi. Potete scegliere di affidarvi a quelli inclusi nelle piattaforme o a uno strumento di terze parti. Se optate per quest’ultimo, vi consiglio Metricool.
- Chiedere a un esperto. Se avete bisogno di aiuto per approfondire il tema, potete scegliere di lavorare con un social media manager, o con un digital strategist se l’obiettivo è quello di creare una strategia. Molti social media manager offrono consulenze telefoniche che coprono le nozioni di base, e a volte sono persino gratuite. Prenotatene una per ottenere l’esperienza di cui avete bisogno.
- Seguire la procedura descritta sulla piattaforma. Aspettate qualche settimana per vedere se le modifiche hanno contribuito a ottimizzare il vostro profilo.
Se, dopo aver intrapreso queste azioni, vi accorgete di ricevere visite che però non si trasformano in follower, richieste di contatto o qualsiasi altro obiettivo abbiate stabilito, fate un passo indietro e rivedete il vostro profilo. La vostra offerta è chiara? Chi visita la pagina riesce a capire facilmente i vantaggi di una collaborazione con voi?
Se la risposta è negativa, provate ad apportare alcune modifiche e a misurare alcune metriche chiave per un determinato periodo di tempo, in modo da valutare se le conversioni aumentano.
Problemi comuni
Non esistono regole universali su ciò che funziona o non funziona sui social media. Ecco alcuni errori le aziende spesso commettono:
- Il focus è sempre su prodotti e servizi. Anche se questo sembra rientrare negli obiettivi aziendali, non è il tipo di contenuto che le persone vogliono vedere. Dovete creare contenuti che rispondano alle esigenze, ai desideri e ai problemi dei vostri clienti, in modo che quando parlate dei vostri prodotti e servizi vi concentriate sui loro vantaggi.
- Parlare in un linguaggio “tecnico”. I social media richiedono un linguaggio colloquiale. Adattate il vostro tono e stile alla piattaforma. Ad esempio, si può essere più tecnici su LinkedIn, ma non su Instagram.
- Non produrre contenuti originali sufficienti e utilizzare foto e video di repertorio. Profili di questo tipo mancano di personalizzazione e quindi di interesse.
- Pubblicare gli stessi contenuti su ogni piattaforma. Ogni piattaforma ha una propria logica, un proprio algoritmo e un proprio pubblico. Copiare e incollare gli stessi contenuti può far risparmiare tempo, ma non vi farà guadagnare followers.
- Non avere un team dedicato. Assegnare i compiti relativi ai social media a team interni già esistenti, non è efficace. Se non è il loro lavoro principale, non avranno abbastanza tempo per studiare le piattaforme, gestirle o interpretare accuratamente le metriche.
- Non tracciare i risultati sui social media o utilizzare funzioni avanzate, come “lookalike” e “custom audiences”, conversioni di eventi e simili. Senza sfruttare questi strumenti, l’algoritmo ha difficoltà a indirizzare il pubblico giusto e, quindi, le aziende B2B hanno solitamente un costo per clic (CPC) più elevato sugli annunci dei social media.
Pubblicità a Pagamento
La portata dei social media non è in declino, ma sta diventando sempre più difficile distinguersi e diventare virali. Ci sono troppi profili, su quasi ogni argomento. Per distinguersi bisogna essere molto bravi a identificare le proprie caratteristiche uniche e a comunicarle, ma anche in questo caso il successo non è garantito.
È qui che la promozione a pagamento entra in gioco per dare uno slancio al vostro profilo. Ad esempio, su Facebook, potete impostare un annuncio con l’obiettivo di aumentare il numero di “Mi piace” della vostra pagina, e questo mostrerà la vostra pagina al target selezionato. Anche LinkedIn, Instagram e TikTok consentono di veicolare traffico a pagamento all’interno delle loro piattaforme, esponendo la vostra pagina a un numero di follower maggiore di quello che raggiungereste da soli, soprattutto se state aprendo un nuovo profilo.
Prima di farlo, assicuratevi di essere pronti: il profilo deve essere completo, deve esserci una serie chiara di metriche che volete misurare e occorre essere pronti a coinvolgere ed accogliere nuovi follower.
Anche se avete un profilo di tendenza con un pubblico in crescita, bisogna abbinare contenuti a pagamento per raggiungere un pubblico più vasto, perché l’algoritmo è progettato così. Ricordate che la pubblicità è il mezzo che permette alle aziende di social media di monetizzare; dovrete quindi usarla per ottenere il massimo dalla vostra presenza sui social media.
Essere Sé Stessi
L’ultimo consiglio che voglio darvi oggi è questo: siate reali.
Osservate la concorrenza, ma non ispiratevi a loro. Osservate con attenzione ciò che accade nella vostra azienda e traetene ispirazione. Il successo dei profili più piccoli e di nicchia è dato dalla loro unicità.
L’altra cosa che le persone cercano è l’onestà e l’autenticità. Assicuratevi che ciò che comunicate corrisponda ai vostri valori e obiettivi e che le vostre foto, video e immagini siano originali. Le persone noteranno immagini di repertorio e se i contenuti non sono veritieri. La fiducia inizia dal modo in cui vi presentate, e questo vale sia sui social media che altrove.
Le persone seguiranno solo le aziende di cui si fidano e che giudicano abbastanza valide da seguire. L’epoca in cui le aziende potevano “mentire” è finita: è iniziata l’era della trasparenza.
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