Un’introduzione a React e React Native

React Logo

Ecco la tecnologia di WMS 5

Uno dei grandi termini della tecnologia al giorno d’oggi è React, così come il suo derivato mobile, React Native. Entrambe queste tecnologie sono state svelate come parte del recente aggiornamento di Wildix: WMS 5.

React migliorerà il software Wildix ma molti potrebbero chiedersi come esattamente ciò accadrà.

Per rispondere a tutte le vostre domande, vediamo insieme di seguito cos’è esattamente React e quali sono i suoi usi.

Che cos’è React?

Secondo il suo sito web, React è “una libreria JavaScript per la creazione di interfacce utente” e viene utilizzata per app come Facebook Messenger, Instagram, Skype, Salesforce ecc...

E’ importante tenere in considerazione la differenza tra React e React Native: React è per l’utilizzo del browser, mentre React Native è per le app mobili.

Un momento…cos’è una libreria JavaScript?

Fondamentalmente, è un repository di funzioni predefinite scritte in JavaScript (il codice che alimenta gli elementi interattivi dei siti Web).

Le librerie sono utili perché forniscono ai programmatori un codice funzionale per creare istantaneamente una funzione interattiva, piuttosto che crearla da zero. Ad esempio, se un programmatore desidera che una pagina web utilizzi le scorciatoie da tastiera, può semplicemente utilizzare React per trovare e quindi implementare immediatamente il codice pre-creato per quella funzione.

Quindi, per dirla nel modo più semplice possibile, una libreria JavaScript – e React in particolare – è una risorsa che consente agli sviluppatori di creare app e pagine web più funzionali molto più rapidamente.

Quali sono i vantaggi per gli utenti finali?

La tecnologia che consente agli sviluppatori di risparmiare tempo sulla programmazione permette loro di dedicare più tempo al perfezionamento, al miglioramento e all’aggiornamento delle funzionalità.

Più nel dettaglio, React ha permesso al team Wildix di riscrivere le basi del software, rendendo la piattaforma più reattiva e implementando allo stesso tempo nuove funzionalità. Anche se è tecnicamente vero che le nuove funzionalità in arrivo su WMS 5 (come un layout a riquadri e messaggistica diretta) avrebbero potuto essere create senza React, in realtà l’utilizzo di React significa che tali funzionalità sono state implementate molto più rapidamente e con prestazioni migliori.

Inoltre, React Native semplifica l’integrazione di tutte queste funzionalità nelle versioni mobili del software Wildix, poiché l’ambiente di progettazione simile semplifica il processo normalmente complicato di duplicazione delle funzionalità desktop sui dispositivi mobili. Ciò si traduce in maggiore coerenza quando si utilizza Wildix su diversi dispositivi.

Infine, React e React Native possono essere aggiornati molto più rapidamente rispetto ad altri framework di programmazione. Poiché React è solo JavaScript (ovvero il codice che si trova nelle pagine web), aggiornare un sito o app basati su React è semplice come aggiornare il codice.

Riassumendo…

React è un framework intuitivo e flessibile per la progettazione di interfacce utente sul web e nelle applicazioni desktop. React Native è la stessa cosa, ma per le app mobili.

L’utilizzo di una di queste tecnologie produce elementi interattivi più reattivi e più affidabili, soprattutto nel modo in cui forniscono aggiornamenti. Utilizzando i due in modo congiunto, gli sviluppatori possono creare un’esperienza molto più coesa tra le versioni desktop e mobile del software grazie alla somiglianza di funzioni e programmabilità tra React e Reac Native.

In WMS 5 in particolare, tutti questi vantaggi sono in procinto di creare un’esperienza utente ancora più coerente e ricca di funzionalità.

Per ulteriori suggerimenti sulla gestione della tecnologia e della vita in ufficio, iscriviti per ricevere gratuitamente la nostra rivista!

Manager: sapete quali sono le prospettive per lo Smart Working?

Gli uffici stanno riaprendo. Ma ciò non significa che il vostro team voglia lavorarci a tempo pieno.

Anche considerando in quanto tempo gli analisti hanno previsto un passaggio massiccio allo smart working, si può dire con certezza che pochi si aspettavano che sarebbe avvenuto così in fretta. Parlando di cifre, Gallup riporta che il numero di dipendenti statunitensi che lavorano da remoto è raddoppiato in meno di un mese, passando dal 31% al 62%. 

Ma sarà solo temporaneo? Ora che moltissimi imprenditori possono finalmente far tornare i propri i dipendenti in ufficio, in tanti si chiedono: “lo smart working dovrebbe essere la nuova normalità?”

Tuttavia, prima di affrontare cosa sarà e non sarà “la nuova normalità”, vale la pena considerare la situazione attuale.

Smart Working: a che punto siamo?

Innanzitutto, bisogna ammettere che si è verificato un cambiamento senza precedenti sul posto di lavoro.

Durante la quarantena, i lavoratori hanno visto in prima persona che non solo possono svolgere il proprio lavoro da casa, ma possono farlo anche a lungo termine. E questo ha fatto sì che milioni di lavoratori volessero continuare a lavorare da casa.

Secondo vari sondaggi recenti:

  • Il 53% dei lavoratori statunitensi ora vuole lavorare da remoto il più possibile (Gallup);
  • Il 75% dei lavoratori statunitensi ora desidera lavorare da remoto la maggior parte della settimana (IBM);
  • Il 60% dei lavoratori statunitensi ritiene che rimarrà più produttivo se lavorasse da casa a tempo indeterminato (Glassdoor).

Questi numeri non sorprendono se consideriamo i dati storici. Già nel 2018, in base al sondaggio di FlexJobs, sapevamo che:

  • Il 76% dei dipendenti sarebbe stato più fedele alla propria azienda se avesse avuto la possibilità di lavorare da remoto;
  • Il 65% dei dipendenti riteneva che sarebbe stato più produttivo lavorare da casa;
  • Il 52% dei dipendenti riteneva che lo smart working avrebbe avuto un effetto positivo sulla qualità della vita;
  • Il 77% dei dipendenti riteneva che lo smart working avrebbe migliorato la propria salute.

Non è difficile capire da dove provengano queste convinzioni: lo smart working significa non doversi spostare e poter lavorare in un ambiente più familiare e più facilmente controllabile. Secondo l’American Psychological Association, significa anche maggiore produttività, maggiore soddisfazione e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Altrettanto rilevante per i dipendenti è il fatto che, quando si considerano i luoghi di lavoro nel loro insieme, lo smart working sta diventando standardizzato. Del 23,7% della popolazione degli Stati Uniti che ha utilizzato lo smart working regolarmente prima della pandemia (secondo l’Ufficio delle statistiche del lavoro degli Stati Uniti del 2018), il 55% dei manager afferma che continuerà con politiche di lavoro da remoto al termine della quarantena, secondo un sondaggio di Gallup.

Poi ci sono i colossi del mondo del business: aziende leader come Google, Microsoft, Twitter, Amazon e Facebook hanno esteso la modalità smart working fino alla fine del 2020, fungendo così da modello per quanto riguarda la possibilità di estendere la durata del lavoro da remoto.

Guardando al domani

La conclusione di tutto ciò è che il luogo di lavoro convenzionale è cambiato. Prima si parlava di smart working come un’opzione, che spesso veniva considerata come un benefit, un extra che poteva decidere l’azienda se accordare o meno.

Ma d’ora in avanti, i dipendenti si aspettano opzioni di smart working. Non solo i lavoratori hanno visto che il sistema funziona e hanno avuto la possibilità di goderne i benefici, ma stanno anche vedendo che le aziende intorno a loro continuano ad utilizzarlo.

Quindi, dopo aver detto tutto questo, è opportuno tornare alla domanda iniziale: “Lo smart working dovrebbe essere la nuova normalità?”

La risposta a questa domanda dipende da come si vuole rispondere ad un’altra domanda: in che misura si desidera che la propria azienda sia competitiva in termini di fidelizzazione e acquisizione dei talenti?

Osservando le aspettative dei dipendenti, sembra che i lavoratori più promettenti saranno molto interessati allo smart working, poiché, se la vostra azienda non lo utilizza, ne troveranno molte altre che offrono questa opportunità.

In altre parole, se la vostra “nuova normalità” non include lo smart working, è improbabile che sia composta da dipendenti qualificati. Ormai le preferenze sono cambiate e il mercato ha già cominciato ad adattarsi: per i datori di lavoro, questo significa o tenere il passo o rimanere indietro.

Per ulteriori suggerimenti sulla gestione della tecnologia e della vita in ufficio, iscriviti per ricevere gratuitamente la nostra rivista!

E’ arrivata l’ora dei meeting da remoto

Videoconference

Videoconferenza: ecco perché i manager dovrebbero iniziare ad usarla

Esiste un detto diffuso e comune a tutti gli impiegati: 

“Questo meeting poteva benissimo essere riassunto in una semplice e-mail.”

Ciò che spesso si cela alla base di questo messaggio è il senso di frustrazione nella gestione del tempo. Il detto viene usato da quei dipendenti che desidererebbero semplicemente svolgere il proprio lavoro, senza essere continuamente obbligati a lasciare la propria scrivania per ascoltare informazioni che potrebbero essere date in modo molto più immediato. 

Ad esempio, potrebbero essere gestite tramite videoconferenza.

In un mondo sempre più dominato dallo smart working, le aziende non possono più permettersi di trascurare i vantaggi dati da questo strumento (ancora più evidenti per tutti quei dipendenti che non riescono a stare seduti durante una conferenza di persona).

I vantaggi dei (video) meeting da remoto

Il fatto che la videoconferenza sia uno strumento messo a disposizione dall’azienda, oltre alla mera comunicazione via e-mail, dimostra l’importanza che i manager danno alle riunioni.

I manager spesso sostengono che si perdono le e-mail nella posta in arrivo, che ascoltare le stesse informazioni dette a voce le fa imprimere meglio nella loro memoria, che riunire l’intera squadra crea unità e che è importante consentire ai dipendenti di porre domande o proporre nuove idee.

La videoconferenza offre tutti questi vantaggi. Questo strumento permette ai dipendenti di ottenere la stessa sensazione di presenza di una riunione fisica e di comunicare a voce con gli altri partecipanti. Inoltre, durante una videoconferenza si possono ricevere nuovi input. 

Il fatto più sorprendente è che, tramite le conferenze Web, i dipendenti possono godere di tutti questi benefici dalla comodità delle proprie case. 

In un certo senso, la videoconferenza rappresenta una via di mezzo tra lo svolgimento di riunioni fisiche e l’invio di un’e-mail, offrendo ai dipendenti un modo più comodo e meno invasivo di partecipare ad una riunione ed ai Manager di avere lo stesso impatto di una conferenza.

Un futuro smart 

Prendendo in considerazione tutto questo, i Manager non dovrebbero pensare che i lavoratori rinuncino a questo strumento di comunicazione una volta rientrati in ufficio. 

Secondo un sondaggio di IBM, ben il 75% degli smart workers americani vorrebbe continuare a lavorare da casa almeno alcuni giorni della settimana. Anche Gallup conferma questi dati. Secondo la sua ricerca, il 55% dei manager consentirà ai propri dipendenti di continuare a lavorare da casa dopo la fine delle restrizioni della quarantena.

Alla luce di questi dati, possiamo affermare con certezza che lo smart working sia qui per restare. 

E’ importante considerare che adottare una politica di lavoro di questo tipo permette anche di attirare talenti. Rifiutarla, potrebbe significare non rendere la propria azienda appetibile a nuovi talenti. 

Naturalmente, affinché la videoconferenza sia un’alternativa realmente praticabile alle riunioni di persona, il sistema sul quale si basa deve essere sicuro, altamente connettivo ed user-friendly. 

Anche così, sarebbe comunque assurdo affermare che il video dovrebbe sostituire ogni incontro di persona. 

Il punto è più semplicemente che, anche se il personale non vede l’ora di interagire nuovamente con i colleghi, sarà sempre meno probabile che questo accada ogni giorno della settimana lavorativa, anche per i manager sostenitori dei meeting face-to-face.

In questo momento, anche se i dipendenti venissero obbligati a lavorare sempre in ufficio qualsiasi cosa accada, li potremmo benissimo sentir dire sempre più spesso: “Questo meeting avrebbe dovuto essere una videoconferenza!”

Per ulteriori suggerimenti sulla gestione della tecnologia e della vita in ufficio, iscriviti per ricevere la nostra rivista gratuitamente!

Dispositivi per lo smart working

Devices for home working

Quale dispositivo preferisci usare per il lavoro da casa e come gestisci l’equilibrio casa/lavoro? 

Ora che il lavoro dall’ufficio sembra essere ancora più incerto, come supportato anche da Twitter che ha annunciato che il proprio personale non dovrà tornare in ufficio ma sarà ora libero di continuare a lavorare in modo più smart da casa, una domanda sorge spontanea: quali sono gli strumenti migliori per lavorare in smart working? 

In generale, la maggior parte degli smart worker utilizza degli auricolari in combinazione con un softphone oppure con un’app mobile. Ma come si adattano questi, a gestire l’equilibrio casa/lavoro?

Il fatto di indossare gli auricolari in modo continuativo per 8 ore al giorno potrebbe, alla lunga, crearti dei problemi. Ad esempio, potresti non sentire il suono del campanello oppure il rumore di sottofondo nell’ambiente circostante. A meno che tu non sia un operatore di call center che deve telefonare  tutto il giorno, le persone solitamente non vogliono indossare gli auricolari ininterrottamente. 

Forse tu sei uno dei pochi fortunati ad avere un ufficio a casa con un handset VoIP e, quindi, i problemi legati allo smart working per te, diminuiscono. Ma, se appartieni alla maggioranza delle persone che, per lavorare, utilizzano un’area condivisa della casa come un tavolo da pranzo o un banco colazione, quali sono le tue opzioni? 

Anche avendo un ufficio a casa, sono molte le persone che non amano il fatto di rimanere isolate all’interno delle quattro mura domestiche per tutto il corso della giornata lavorativa e, quindi, optano per lavorare in un’area condivisa della casa. 

Per gli smart worker che lavorano in uno spazio condiviso della casa, ci dovrà essere un cambiamento riguardante i dispositivi che vorranno avere intorno in questo luogo. Se lo smart working diventa la nuova normalità, chi di noi vorrebbe sul proprio tavolo da colazione un telefono IP tradizionale? 

Inoltre, se i device dovranno rimanere in vista al di fuori dell’orario lavorativo, perché devono essere un semplice telefono che non aggiunge funzioni all’area in cui si trova? Se le persone lavorano in modo più smart, bilanciando il tempo casa/lavoro e oltre le classiche 9-5 ore lavorative, non avrebbe senso nascondere il dispositivo una volta terminata la giornata lavorativa. 

Gli smart workers hanno bisogno di un bel dispositivo multifunzione che offra nuove funzionalità alla casa ed al luogo di lavoro. Il device dovrebbe essere stato progettato per apparire attraente ma facile da usare, bello quanto funzionale ed in grado di inserirsi bene all’interno dell’ambiente e non apparire solo come un device d’ufficio inserito in un ambiente domestico. Un device come SuperVision. 

Dal look attraente ed in grado di inserirsi molto bene nell’ambiente circostante, il telefono portatile SuperVision è un device Android con uno schermo touch da 8 pollici. In questo modo, potete utilizzarlo anche oltre l’orario lavorativo, ad esempio per guardare le vostre serie TV o programmi di cucina preferiti, oppure ci potete installare la vostra app del citofono per vedere in tempo reale chi sta suonando il campanello. Puoi anche utilizzarlo per i tuoi software oppure puoi configurare il tuo client mail o il tuo calendario lavorativo in modo da utilizzare il laptop solo quando effettivamente necessario. 

Oltre a questo dispositivo, la soluzione intelligent Collaboration di Wildix aiuta a bilanciare il lavoro da casa in molti altri modi. Ad esempio, puoi interagire con il tuo team grazie alla chat o alla videoconferenza, oppure puoi trasferire una chiamata da un dispositivo ad un altro senza interruzione. Ad esempio, puoi passare la chiamata da laptop allo smartphone immediatamente, in modo da poter rispondere tranquillamente al citofono, senza alcuna interruzione. 

L’equilibrio tra lavoro e vita privata cambierà e la tecnologia si adatterà per sostenerlo. 

Per conoscere più da vicino la soluzione Wildix per lo Smart Working e la sua offerta, visita la pagina Work from Home with Wildix

Diventa un MSP e cresci grazie alle entrate ricorrenti

Cos’è e cosa fa un’azienda Managed Service Provider (MSP)? Questa domanda potrà sembrare banale ma non lo è affatto. 

Wikipedia ci dice che “Un provider di servizi gestiti (MSP) è spesso un fornitore di servizi IT (Information Technology) che gestisce e si assume la responsabilità di fornire un set definito di servizi ai propri clienti in modo proattivo o in quanto MSP (non il cliente) determina che i servizi sono necessari”.

Non è abbastanza definirlo come “rivenditore di servizi informatici” o “fornitore di servizi IT”, perché l’azienda MSP si distingue nettamente dai colleghi System Integrator, distributori, installatori e resellers.

La differenza tra questi e il mondo degli MSP sta nella proattività che esercita nella scelta e nell’erogazione del servizio migliore per il cliente. Per questo un MSP è il migliore alleato del cliente, di cui egli deve conquistarsi la fiducia da coltivare nel tempo. 

Questo rapporto, oltre ad essere basato sull’affidabilità del MSP,  è un rapporto economico ricorrente. Il modello di business è quello dell’OPEX, a canone: la tariffa ricorrente assicura al cliente che il fornitore di servizi gestiti si prenda cura dei suoi sistemi a 360°, dalla scelta dei servizi alla gestione e ai conseguenti aggiornamenti e manutenzioni. 

Le caratteristiche dell’MSP sono quindi: 

  • Proattività nei confronti del cliente;
  • Cura dei servizi a 360°, dalla scelta alla manutenzione post-erogazione;
  • Un modello economico ricorrente (OPEX) che “abbona” nel tempo il cliente ai servizi dell’MSP

I vantaggi per il cliente sono: la sicurezza di un servizio costante senza rischi, la certezza di essere seguiti, il fatto di avere sempre la tecnologia più all’avanguardia e la libertà di avere tutto questo al prezzo di un canone ricorrente che non vincola nel tempo. 

L’insieme di questi connotati fa dell’MSP una figura professionale che oltre ad essere tecnica si avvicina alla consulenza di business. 

Questo porta un vantaggio strategico per l’MSP rispetto al System Integrator. Se, infatti, in passato il modello economico CAPEX prevedeva acquisti e servizi “one shot” senza garanzie certe sul lungo periodo, l’OPEX — caratteristica dell’MSP — assicura entrare prevedibili e ricorrenti nelle casse del Managed Service Provider. 

Secondo tutte le maggiori società di analisi di mercato e dei consumi, il modello del CAPEX è destinato a ridursi fino a scomparire. La macro-tendenza è infatti quella di consumare e utilizzare beni e servizi senza averne il possesso, come già accade in settori diversi come l’ospitalità, il real estate, il mondo dell’automobile etc. Questo perché il consumo, opposto alla proprietà, non comporta obblighi di rischio o impegni economici gravosi per il consumatore finale. 

Il futuro dei servizi IT per le aziende è quindi nelle mani dei Managed Service Provider. E le opportunità per loro sono sempre crescenti. 

Si pensi ad esempio all’incremento esponenziale della richiesta di soluzioni per lo smart working

Aziende di ogni dimensione hanno scoperto la necessità e i benefici di slegare la produttività alle pareti dell’ufficio ed è iniziata la corsa a dotarsi di strumenti per lavorare da casa e ovunque.

In questa competizione, l’MSP ha vita facile, perché il servizio di smart working è l’esempio ideale di intervento proattivo e ricorrente nell’erogazione di questo strumento

La fornitura e gestione di servizi smart working è anche lo step preferito dai System Integrator che vogliono convertire il proprio business al Managed Service Providing.

L’MSP assumerà quindi il ruolo di consulente per consigliare la soluzione migliore, quella in grado di incrementare l’efficienza dei dipendenti in modo 100% sicuro. 

Il Managed Service Provider garantirà che questa piattaforma sia in grado di offrire il massimo supporto e risultati misurabili in termini di customer care e gestione clienti. Inoltre, fornirà una soluzione immediatamente utilizzabile da desktop e mobile, che può essere configurata da remoto in un paio d’ore con il trasferimento delle linee dell’ufficio su quelle virtuali dei personal device dei dipendenti

Ecco perché la soluzione Wildix per lo Smart Working è ideale per assicurare a MSP e SI entrate ricorrenti e il miglior servizio di sempre per il cliente che ha bisogno di lavorare ovunque e in qualsiasi circostanza. 

Lo Smart Working di Wildix non comporta l’installazione di client o software perché funziona direttamente da qualsiasi browser, da PC, tablet o Smartphone, senza richiedere VPN o SBC o firewall esterni perché è secure-by-design

In poche ore un’azienda può migrare al lavoro da casa. Ciascun dipendente può, solo con un click dal browser, chiamare, chattare, videochiamare, condividere schermo e documenti con i colleghi esattamente come fosse in ufficio.  

La soluzione Smart Working di Wildix è la chiave giusta per un System Integrator che vuole entrare nel mondo OPEX dell’MSP, e per un MSP che vuole, ancora una volta, dimostrare le proprie capacità di consulente di business per i clienti sempre più esigenti. 

Scopri di più sulla soluzione Wildix per lo Smart Working cliccando qui.