Che Cos’è La Telefonia e Quale Tipologia È Più Efficace?

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Comprendere meglio gli approcci moderni alle comunicazioni vocali

Nella sua forma più semplice, la telefonia è essenzialmente la tecnologia che utilizziamo per comunicare a distanza.

In realtà, sappiamo tutti che la definizione è molto più complessa.

Attualmente, esaminare sistemi telefonici significa confrontare più versioni della stessa tecnologia. Ad alcuni vengono in mente i telefoni a disco o a toni, mentre altri pensano solo ai dispositivi touch. Per non parlare delle reti che alimentano questo hardware, un oceano di possibilità profondo e oscuro, pieno di dettagli tecnici e sigle che si celano sotto la punta del cosiddetto iceberg.

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4 Buoni Motivi Per Aggiornare I Tuoi Dispositivi VoIP

Fatti Concreti Sul Perché l’Aggiornamento dell’Hardware è Essenziale

Anche se le aziende stanno investendo molto nel cloud, resta il fatto che l’hardware rimane un componente essenziale nel processo. È innegabile che ci sia un enorme beneficio nel spostare sempre più processi nel cloud, ma, per farlo, chiunque in azienda ha ancora bisogno di usare dei dispositivi.

In ogni caso, non sono soltanto PC e smartphone ad essere importanti per svolgere al meglio l’attività lavorativa. L’uso di dispositivi dedicati per la telefonia via internet, spesso, può migliorare anche i più avanzati PBX ospitati in cloud. Con dei dispositivi aggiuntivi, come i telefoni portatili o VoIP, le attività legate alle chiamate in particolar modo diventano più semplici e chiare.

Questo presuppone che tutto l’hardware venga regolarmente aggiornato. I dispositivi VoIP sono sicuramente utili, ma nelle aziende di oggi, l’utilizzo di un hardware obsoleto può ostacolare i processi, più che facilitarli.

Allo stesso modo, aggiornare i vostri dispositivi di comunicazione è un passo importante che porterà notevoli benefici all’ambiente di lavoro. Di seguito i quattro vantaggi principali di cui beneficerete.

Sicurezza

La triste verità è che nessun dispositivo rimane completamente sicuro per sempre. Con la conoscenza e le ampie risorse a disposizione degli hacker, è sempre una questione di quando, non di se, la sicurezza di un dato hardware verrà violata. Questo purtroppo è valido per qualsiasi componente hardware con accesso a Internet.

Per questo motivo è essenziale utilizzare sempre dispositivi che ricevono aggiornamenti software regolari dai loro produttori. Senza questi aggiornamenti costanti, aumenta il rischio che gli hacker accedano al dispositivo attraverso una vulnerabilità non risolta.

Usando dispositivi obsoleti si corre il rischio di essere un bersaglio facile, semplicemente perché più vecchio è un hardware, meno supporto arriva dal produttore. Per massimizzare la sicurezza, è importante disporre del massimo supporto, il che spesso significa avere l’hardware più recente a disposizione. (Se il vostro fornitore ha segnalato che un dispositivo è a fine vita, sostituitelo rapidamente; i dispositivi che si trovano nei vostri uffici rappresentano degli obiettivi vulnerabili per gli hacker).

Usabilità

I dispositivi raramente funzionano per sempre come all’inizio e questo vale anche per i dispositivi digitali. Nel corso del tempo, la maggior parte dell’hardware VoIP diventa più lenta nelle prestazioni, oltre ad essere incline a blocchi e spegnimenti inattesi.

Il modo più semplice per ottenere le massime prestazioni dai vostri dispositivi VoIP è passare all’ultima versione. Oltre ai miglioramenti generali e agli aggiornamenti fatti all’interfaccia del dispositivo, passare a un modello più recente può spesso migliorare la qualità e la velocità di trasmissione del dispositivo stesso, il che renderà le comunicazioni più fluide e intuitive. Allo stesso modo, gli accessori VoIP aggiornati permettono di passare dalla rete cablata alla connessione Bluetooth, garantendo una maggiore accessibilità alle chiamate.

In conclusione, se non aggiornate il vostro hardware da un po’ di tempo, non solo potreste rischiare di esservi persi qualcosa, ma la vostra attività potrebbe procedere a rilento.

Costi inferiori

Avete letto bene: con un nuovo hardware, probabilmente abbasserete le vostre spese aziendali regolari, anche se state pagando per sostituire i dispositivi.

Riparare il singolo dispositivo aziendale è in genere molto più costoso che sostituirlo. Ovviamente, i costi in questione aumentano quando si prende in considerazione un’intera azienda. Per quanto possa sembrare controintuitivo, più l’età di un dispositivo aumenta e più ripararlo si trasforma in una perdita di soldi.

In termini di analisi costi-benefici, sostituire semplicemente il vecchio hardware prima che le spese di manutenzione aumentino è la strada più economica (specialmente se applicata ai dispositivi dell’intero ufficio).

Integrazioni

Qualsiasi azienda utilizza diversi software per le comunicazioni. Accanto ai programmi per le chiamate e le videoconferenze, probabilmente viene utilizzato un CRM, le e-mail e altri strumenti per registrare o avviare conversazioni.

Questo è esattamente il motivo per cui la tecnologia UCC più avanzata utilizza le integrazioni: configurando varie funzioni in un unico posto, l’usabilità e la produttività aumentano. Oltre a mostrare più funzionalità in un’unica finestra, le integrazioni tipicamente permettono di condividere le informazioni in modo fluido tra applicazioni, riducendo il lavoro extra di immissione dei dati e migliorando l’utilizzo degli stessi.

A seconda dell’hardware che utilizzate, tuttavia, queste integrazioni potrebbero non essere disponibili. La compatibilità è fondamentale per tutte le integrazioni e alcune versioni di dispositivi VoIP potrebbero non essere pienamente supportate. Se il vostro hardware è obsoleto, questo può diventare un ostacolo significativo al lavoro quotidiano, in quanto nega ai dipendenti processi di lavoro più fluidi.

Essere in grado di utilizzare l’hardware con il supporto delle applicazioni integrate, nel frattempo, rende l’ambiente molto più produttivo; vale quindi la pena riflettere se i vostri vecchi dispositivi stanno rallentando o meno l’attività lavorativa in questo senso.

Hardware Sempre Aggiornato

Tutte queste qualità si aggiungono spesso a una maggiore produttività sul posto di lavoro. Una maggior velocità, più integrazioni e anche una maggior sicurezza contribuiscono a rendere i processi di lavoro più efficaci e, naturalmente, il risparmio sui costi dà la possibilità di impiegare i fondi in altro modo.

Vale inoltre la pena ricordare che l’installazione di nuovi dispositivi è già di per sé un modo per migliorare la produttività, per il semplice fatto che avere dei nuovi dispositivi in ufficio rappresenta un grande stimolo per il personale. Il nuovo e integro suscita più interesse rispetto al vecchio: in questo modo, l’installazione di un nuovo hardware contribuisce a sollevare l’umore e diffondere vibrazioni positive.

Fare tutto questo con cadenza regolare probabilmente suona come un incubo: chi ha il tempo e le risorse per cambiare costantemente i dispositivi ogni volta che un nuovo modello è disponibile? Con il sistema di acquisto tradizionale, può sembrare un’enorme seccatura.

Fortunatamente, non c’è bisogno di seguire il sistema di acquisto tradizionale. Se si sceglie di acquistare l’hardware as a service, questo può essere sostituito ogni qual volta nuovi dispositivi vengono rilasciati sul mercato. Inoltre, dato che il pagamento viene gestito su base mensile, l’abbonamento copre sia la rimozione del vecchio hardware che l’installazione del nuovo.

Scopri di più su come Wildix gestisce l’hardware as a service qui.

Indipendentemente dal modo in cui l’aggiornamento dell’hardware viene gestito, è importante tenere a mente quanto questo può portare beneficio ai processi aziendali. Per quanto si possa aver investito nel vecchio hardware, sia in termini di denaro che di ore di lavoro, a un certo punto l’investimento è destinato ad avere un ritorno negativo. Da quasi ogni punto di vista (sicurezza, costi, produttività e umore dei dipendenti), rinnovare l’hardware VoIP è un’iniziativa di grande importanza e valore.

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Zoombombing e Disinformazione Russa

Chiunque abbia mai promosso un webinar sa benissimo come un evento online dia molto da pensare, anche quando la tecnologia collabora: gestire il pubblico e condurre la propria miglior presentazione richiedono ottime abilità anche nelle migliori delle circostanze. Ma le cose potrebbero prendere una pessima piega se, oltre a lasciar parlare in buona fede i partecipanti, ci si deve anche proteggere da troll e interruzioni non programmate e deleterie.

I problemi si aggravano quando questi disturbatori provengono da un qualcuno che ha un interesse geopolitico nel condurre attacchi informatici.

Questo è stato precisamente lo scenario affrontato durante un panel ospitato in loco presso l’Università del Nebraska-Lincoln e trasmesso online tramite Zoom. Il panel in questione ha subito pesanti interruzioni, anche se probabilmente la colpa dell’accaduto non è stata di alcun host reale (o di qualcuno fisicamente presente presso il campus universitario).

Cos’è successo?

Il 1° marzo 2022, gli studenti e corpo docente dell’Università del Nebraska-Lincoln (UNL) avevano indetto un panel per soffermarsi sugli eventi bellici in corso in Ucraina e su come gli studenti avrebbero potuto aiutare il popolo Ucraino. Probabilmente al fine di coinvolgere un più ampio pubblico, il panel è stato trasmesso anche su Zoom.

Tuttavia, poco dopo l’inizio, la trasmissione è stata interrotta da degli sconosciuti che hanno urlato in russo contro i presentatori e hanno spammato la presentazione con contenuti espliciti.

Il panel è stato velocemente in grado di riprendere il controllo della situazione e allontanare i disturbatori. I relatori dell’evento hanno sottolineato la forza e l’unità di fronte quell’attacco. Ovviamente, le agenzie di stampa hanno posto l’accento su come interruzioni come queste rappresentino un faccia a faccia ravvicinato con le campagne di disinformazione della Russia.

Per quale motivo si è avuta tale interruzione?

Nel contesto dell’evento stesso, si tratta di una breve interruzione che potrebbe essere liquidata come un non-problema. È stato un evento decisamente piccolo e a dimensione locale, a cui fra l’altro si è posto rimedio immediato. Ci si potrebbe benissimo chiedere: in che modo questa interruzione rappresenta un problema più grande?

Anche se possiamo fare un applauso agli organizzatori dell’evento all’UNL per aver gestito nel migliore dei modi l’interruzione, l’intrusione dei troll fa emergere una forte preoccupazione. In genere i troll di questo tipo non si preoccupano di essere espulsi rapidamente da una sessione; al momento, il loro obiettivo non è necessariamente quello di convincere il mondo della loro disinformazione, bensì di crearsi un loro storia in Russia. A tal scopo, il solo atto di irrompere in un dibattito sull’Ucraina è abbastanza: non ha importanza quanto breve sia l’interruzione, dato che rappresenta comunque un impegno per la loro propaganda.

Come nell’esempio dell’UNL, è possibile gestire presunti troll allineati con la Russia che fanno irruzione nelle videoconferenze con abilità e resilienza. Gestire l’interruzione, tuttavia, non ostacola gli sforzi effettivi di questi troll e non argina il problema: dato che hanno raggiunto qualcosa semplicemente con l’irrompere in uno di questi panel online, è lecito presumere che continueranno a far la loro comparsa improvvisa in altri eventi, sempre con gli stessi obiettivi.

Tutto ciò sta a sottolineare il fatto che quando si tratta di cyber sicurezza, aspettarsi che gli utenti finali risolvano i problemi da soli è poco più di una misura tampone. Per dar luogo a una sicurezza che sia duratura, sia nelle videoconferenze sia in altre comunicazioni digitali, la responsabilità ricade in ultima analisi sulla tecnologia di per sé.

Nel caso dell’intrusione su Zoom avvenuta alla UNL è il caso di soppesare il ruolo svolto dalla tecnologia stessa.

Qui la tecnologia è davvero da incolpare?

Con tutti i benefici del caso, in questo contesto la tecnologia non sembra di certo essere stata d’aiuto.

L’evento promosso dall’UNL sull’Ucraina era accessibile tramite un link Zoom pubblico, dando di fatto accesso a chiunque nel mondo a patto di riuscire a recuperare l’invito. Inoltre, il modo con il quale il panel aveva impostato la riunione consentiva a tutti i partecipanti dello Zoom Meeting (per impostazione predefinita) di parlare e presentare file. Nonostante ci si trovasse in un ambiente ottimale, quale è un forum democratico e aperto, nei fatti le circostanze hanno dato modo ai troll di fare irruzione sulla scena.

A seguito di questa interruzione, prima di puntare il dito su come era stata impostata la conferenza, vale la pena prendere in considerazione la possibilità che gli organizzatori non avessero molte altre opzioni per il formato del loro panel. Tuttavia, non si tratta della prima volta che la piattaforma Zoom finisce sotto i riflettori per problemi d’interruzione. Dall’ascesa della piattaforma durante la pandemia del 2020, i troll hanno interrotto le chiamate Zoom così spesso che gli utenti hanno coniato un termine per questo: “Zoombombing”: durante questo periodo in particolare, lo Zoombombing era talmente comune che l’FBI è intervenuto con un avvertimento al riguardo. Trascorso un anno, Zoom ha pagato ben $ 85 milioni per chiudere una causa su tale pratica.

Alla luce dei troll allineati con la Russia che hanno interrotto il dibattito dell’UNL sull’Ucraina, quindi, dovremmo considerare quanto Zoom aiuti a proteggere le presentazioni online.

Ciò significa porsi alcune domande quali:

  • Quanto è facile impostare una sessione privata?
  • Quanto facilmente l’utente medio può prendere parte a sessioni aperte?
  • Quali misure di verifica possono essere messe in atto per i partecipanti?
  • Quanto controllo avrà un partecipante sulla sessione rispetto agli organizzatori?

Avere un sistema che sia in grado di rispondere con adeguatezza a queste domande garantirà prima di tutto che le interruzioni non si possano verificare, sia creando migliori sessioni online, sia contrastando il flusso di disinformazione alla fonte.

La sicurezza di una piattaforma video è veramente così importante?

Senza dubbio, lo è. E Zoom stesso lo dimostra.

Anche al di là delle videochiamate aperte al pubblico che sono state interrotte, Zoom non ha mai brillato in materia di sicurezza. Appena un paio di anni fa, nel 2020, Zoom ha violato la propria politica sulla privacy inviando i dati dei propri utenti a Facebook, instradando inutilmente le chiamate mediante un server di proprietà cinese e subendo un hackeraggio dati che ha portato alla vendita sul dark web di ben 530.000 credenziali degli utenti. Cosa peggiore, le misure di sicurezza della piattaforma, scarsamente ottimizzate, hanno spinto gli utenti a rendere inconsapevolmente disponibili pubblicamente sul web migliaia di registrazioni di conferenze.

In normali circostanze, ciò rappresenta una grave violazione delle informazioni riservate oltre alle violazioni generali della privacy. Tuttavia, considerando il fatto che la Russia sta intensificando le campagne di disinformazione online – e, molto probabilmente, il proprio modello di attacchi informatici – risulta ancor più importante conservare al sicuro i tuoi dati e le tue conferenze.

Ma proprio quando si tratta di bloccare il flusso di disinformazione, è fondamentale arrestare quel processo alla fonte. Ciò sta a significare il tener fuori i probabili disturbatori dalla parola “vai”, e allo stato dei fatti, questo non sembra essere qualcosa che Zoom è in grado di fornire con facilità.

Stai cercando una soluzione che ti garantisca tale sicurezza? Scopri come Wildix, una piattaforma di comunicazione completamente secure-by-design, si posiziona rispetto a Zoom nel nostro precedente post sul blog.